La scuola di danza Mi La Bounce incanta il Teatro Salieri con “Hook”
«Il tempo è rinchiuso in uno spirito regolare, tagliato ogni secondo da lancette inesorabili, che accorciano sempre di più la distanza tra la vita e la fine. È pesante ogni rintocco, è freddo ogni movimento, è liscia la superficie degli orologi, delle clessidre, dei telefoni moderni. Il tempo è un nemico da battere – “la corsa contro il tempo” – o un sentiero da ammazzare – “ammazzare il tempo”, appunto – e ogni scansione percepita è un’occasione in meno per i propri obiettivi».
Sono queste le parole con le quali è iniziato lo spettacolo intitolato “Hook”, proposto dalla scuola di danza Mi La Bounce asd e andato in scena sabato 24 giugno al Teatro Salieri di Legnago; nella stessa giornata si sono svolte due rappresentazioni, una pomeridiana (alle 16.30) e una serale (alle 21).
Ballerini di tutte le età hanno letteralmente ammaliato il numeroso pubblico presente proponendo una rivisitazione assai originale e, per certi versi, parecchio sui generis della storia di Peter Pan. Il protagonista della vicenda è Capitan Uncino, che cerca in tutti i modi di provocare una reazione nel suo amato-odiato antagonista, ormai cresciuto e intrappolato in una routine stressante in cui non vi è più posto per la spensieratezza, affinché ritorni a volare; quanto viene mostrato sul palco è una metafora che ha lo scopo di far riflettere lo spettatore adulto, spronandolo a riscoprire il proprio “bambino interiore” e a tornare a credere nella forza dei sogni.
La profondità dei testi enunciati durante gli intermezzi, le performance di altissimo livello e una colonna sonora selezionata in modo magistrale hanno dato vita ad un’alchimia magica, che ha strappato applausi sinceri ed appassionati.
«È stato un anno davvero duro ed intenso, con tanti sacrifici e anche momenti di sconforto e di incomprensione. Abbiamo lavorato duramente e instancabilmente», afferma la direttrice artistica e insegnante Mila Marchetti, «I tanti sacrifici hanno portato ad enormi successi, a tantissime vittorie e ad immensa soddisfazione. Sento spesso i ragazzi parlare della scuola come di una casa dove si respira arte e divertimento, ma anche sacrificio, dedizione e disciplina, ingredienti necessari per essere degli adulti felici, creativi e, al contempo, tosti, rispettosi e capaci. In generale non per forza tutti dobbiamo fare il lavoro dei danzatori, ma che la danza sia un’arte e una maestra di vita questo è garantito».
«Ormai non abbiamo più tempo per le cose importanti. Questo show è stato un po’ tirare l’adulto per l’orecchio e mettergli davanti agli occhi un bambino creativo, fantasioso, dentro un tempo fatato», spiega «Se io ho la mia personale “Isola che non c’è”», racconta, «lo devo a due persone, i miei genitori, che quando a sette anni ho voluto fare l’artista, un lavoro fuori dal comune, un lavoro non lavoro, mi hanno dato la possibilità di sgobbare ma di essere felice».
«Ringrazio tutti i danzatori, perché loro sono l’arte e la linfa che ci fa stare sempre nella nostra isola creativa, che c’è assolutamente. Ci tenevo a ringraziare anche il pubblico, e soprattutto i genitori, che sostengono, vivono e sognano con noi questa piccola grande casa di artisti», conclude Mila Marchetti.