Economia

Mafia e edilizia: il 14% delle imprese veronesi è a rischio

Il 14% delle imprese veronesi è a rischio di infiltrazione mafiosa. Si tratta delle imprese edili. E’ quanto emerso dal convegno “Mafia e Edilizia. Quali politiche e strumenti?”, svoltesi ieri su impulso della Consulta della Legalità della Camera di Commercio di Verona, in collaborazione con “Avviso pubblico”.

«Oggi (ieri per chi legge, ndr), presentiamo – ha aperto i lavori Paolo Artelio, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona – le risultanze dell’attività del gruppo di lavoro dedicato al settore dell’edilizia, uno dei più a rischio poiché in espansione e quindi appetibile, vale 1,4 miliardi di euro di valore aggiunto. Le infiltrazioni mafiose nel settore dell’edilizia di Verona vanno prevenute con un impegno corale da parte di tutti gli attori coinvolti. Le imprese e la pubblica amministrazione devono adottare misure di prevenzione, come la trasparenza delle procedure di gara e l’utilizzo di fornitori affidabili. I cittadini devono essere informati e sensibilizzati sul tema delle infiltrazioni mafiose, per poter segnalare eventuali sospetti alle autorità. Solo attraverso un impegno comune sarà possibile prevenire efficacemente questo fenomeno e garantire un futuro di legalità e sviluppo per il nostro territorio».

Secondo il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, «Queste iniziative di informazione e formazione sul tema delle infiltrazioni mafiose nel sistema economico rappresentano sicuramente un passo avanti importante messo in campo dalla Camera di Commercio di Verona, dalle associazioni di categoria, dai sindacati e da Avviso Pubblico con la collaborazione delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Occorre essere consapevoli, vigili e continuare e tenere la testa alta per prevenire fenomeni criminosi».

Il Viceprefetto di Verona, Anna Grazia Giannuzzi, ha sottolineato il rilevante impegno e la grande attenzione al territorio della Prefettura. «Prosegue – ha affermato – l’attività di prevenzione con le verifiche antimafia e di contrasto con le interdittive. In generale occorre fare cultura della legalità e formazione».

Alberto Franzo, segretario generale di Filca Cisl Verona, ha spiegato: «Dobbiamo tener conto della forte crescita dovuta al Pnrr e al super bonus 110%: questa preoccupa perché a questo forte sviluppo si può accompagnare il dumping contrattuale cioè l’evasione dal contratto dell’edilizia che spesso viene usata per diventare invisibili cioè per non essere rintracciati».

Bruno Pigozzo, coordinatore dell’Osservatorio della Regione Veneto per il Contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, ha sottolineato: «Di fronte a situazioni ormai concrete di presenze radicate nel territorio sia necessaria un’azione sistemica e continuativa da parte di tutti i soggetti coinvolti nella tutela della legalità. In particolare, dal punto di vista istituzionale la Regione si è dotata di uno strumento normativo, la legge 48 ormai da anni ma deve essere ancora applicata in toto».

Carlo Trestini, presidente di Ance Verona, è intervenuto sulle criticità del settore: «Scarsità di manodopera, cassetti fiscali incagliati per il blocco della cessione del credito e prezzi non adeguati sono le principali criticità. Gli appalti pubblici nell’edilizia sono visti come un settore vulnerabile alle infiltrazioni mafiose, eppure è l’ambito dove sono state applicate le misure legislative più stringenti. Come Ance abbiamo aderito al Protocollo di Legalità siglato con il Ministero degli Interni e la Prefettura di Verona. Uno strumento che va in questa direzione perché consente alle imprese di obbligarsi ad affidare anche i subcontratti solo a imprese censite in white list o a richiedere, tramite l’associazione, l’antimafia. La territorialità deve essere un baluardo alla legalità e occorre massima collaborazione anche da parte della politica».

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