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Legnago Salus, ritrovi il Renate con cui all’andata hai ripreso a vincere

Trasferta brianzola, nel tardo pomeriggio di domani, per il Legnago Salus, che sarà impegnato allo stadio “Mino Favini” di Meda per la sfida di ritorno contro il Renate. Un girone fa, la gara contro le “Pantere” ridiede la vittoria ai biancazzurri che, dopo il rotondo successo dell’esordio contro l’Arzignano, fecero un punto in tre partite, perdendo – pur non sfigurando affatto – a Padova, cadendo rovinosamente nel derby casalingo contro la Virtus Verona e, infine, pareggiando 1-1 a Trento tra tanti rimpianti, con la squadra che era andata in vantaggio dopo pochi minuti, e si era ritrovata pure in superiorità numerica.

Ora, dopo quattro giornate da quando è iniziata la seconda metà della stagione, i ragazzi di mister Massimo Donati hanno collezionato gli stessi punti fatti nelle prime quattro sfide dell’andata, anche se in modo diverso, essendo ora arrivati con una sequela di quattro pareggi.

Che significano squadra imbattuta, dopo il giro di boa, ma anche una formazione che nel 2024 non ha ancora vinto un match. A dirla tutta, il successo manca dal 3 dicembre, quando un gol di capitan Rocco permise alla compagine del Bussè di sbancare Sesto S. Giovanni.

Domani, dunque, saranno due mesi esatti dall’ultimo “urrà” per i legnaghesi, che nelle ultime 12 partite hanno sì perso solo contro il Mantova capolista, ma è altrettanto vero che, a parte lo storico successo contro il Vicenza e, appunto, quello citato contro la Pro Sesto, hanno per il resto collezionato solo segni “x”.

Ora, l’occasione è ghiotta per rompere il digiuno perché, se è vero che il Renate ha una posizione migliore in classifica rispetto ai biancazzurri, stando sopra di un punto, è altrettanto oggettivo che per i brianzoli non sia un momento esaltante, arrivando da una pesante sconfitta per 5-1 subita in casa nello scontro diretto contro la Pergolettese, che ha vanificato un bel trittico di vittorie contro Trento, Fiorenzuola e Pro Vercelli, che aveva interrotto un digiuno di successi iniziato addirittura ad ottobre, dopo aver sbancato il “Menti” di Vicenza per 2-1.

A quei tre punti, infatti, sono seguiti la sconfitta interna contro la Pro Patria, i pari con Padova, Novara e Pro Sesto, un altro ko casalingo contro l’Alessandria, due pareggi con Arzignano e Virtus, il poker subito a Mantova, e altri due derby lombardi persi, contro AlbinoLeffe e Giana Erminio.

Per ridare slancio alla sua squadra, e smuovere la classifica, il tecnico Donati pare intenzionato ad affidarsi all’ormai consolidato 3-4-1-2, andando a toccare poco o nulla di quella che, ormai, si può dire essere la formazione base.

Uno dei pochi dubbi è la collocazione di Motoc, che potrebbe andare a completare il terzetto di centrali difensivi davanti al portiere Fortin, facendo il “braccetto” di sinistra accanto a Martic e Pelagatti. Oppure, essere riproposto in mediana con, in quel caso, il ritorno da titolare di Noce nel pacchetto arretrato.

Qualora il moldavo venisse schierato a centrocampo, a fargli posto sarebbe Federico Viero, dando per pressoché inamovibile l’ivoriano Diaby, specie dovendo fare i conti con l’assenza di Baradji.

Sulle fasce, Zanetti a destra e Boci a sinistra paiono ormai aver staccato tutti gli altri colleghi di ruolo, sebbene Donati continui ad avere grande considerazione di Muteba, che potrebbe sempre rilevare entrambi i compagni, con eventuale spostamento sul lato mancino di Zanetti.

L’altro grande dubbio di formazione è sulla composizione del terzetto offensivo; dando per scontato che l’allenatore vede Giani come seconda punta e non come trequartista, per il ruolo di “numero dieci” è sempre ballottaggio tra Franzolini e Van Ransbeeck, autore del gol-vittoria all’andata.

La coppia d’attacco è un rebus decisamente più intricato, essendo tornato a disposizione anche Mbakogu, entrato bene contro il Trento. Donati potrebbe dargli una chance dall’inizio, da capire se accanto a capitan Rocco, che ha rifiatato poco o nulla finora, al citato Giani o a Buric, mentre è difficile pensare all’ex Carpi in tandem con Svidercoschi, essendo quello a lui più simile per caratteristiche.

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