La scuola di danza Mi La Bounce propone una rilettura di “Mulan” che fa riflettere sulla condizione femminile

Il connubio tra musica e ballo è una forma d’arte tra le più evocative e persuasive, in grado di ammaliare, affascinare e, al contempo, di scuotere le coscienze lanciando messaggi profondi. Si tratta di qualcosa che sanno bene gli spettatori che, nella serata di sabato 22 giugno, hanno affollato il Teatro Salieri di Legnago per assistere alla rilettura della storia di Mulan (una vicenda immaginaria che trae origine da un’antica leggenda cinese, divenuta celebre a livello planetario grazie all’omonimo film di animazione targato Disney) proposta dalla scuola di danza Mi La Bounce.
Sul palco non è andata in scena solamente una performance di qualità eccellente sotto il profilo squisitamente tecnico (che ha visto protagonisti ballerini e ballerine di tutte le età), ma anche una riflessione sulla società che vuole scardinare – in senso positivo – l’ordine costituito, mettere in discussione retaggi culturali opprimenti e superare pregiudizi e stereotipi, in primis quelli legati al genere.
«L’umanità potrebbe essere così bella, se si scoprisse nella sua totalità», sostiene il narratore, rivolgendosi al pubblico, nel suo intervento conclusivo. «Rispetto e onore a voi, donne del 2024», aggiunge, «alle vostre voci che parlano e alle braccia che lavorano, ai cuori forti che resistono agli uomini unni, alle teste che vedono e progettano un futuro più umano».
«Le donne», afferma la direttrice artistica e insegnante Mila Marchetti, «devono sempre ricordarsi di chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Penso che non si parli mai a sufficienza delle donne, ma non delle donne nel senso di vittime. A me piace più pensarci – e valorizzarci – nel senso di potenza, resistenza, resilienza, amore e libertà».