Salute

Salute e sicurezza sul lavoro, patto tra enti istituzionali e parti sociali

Nei giorni scorsi, nella sede dell’Azienda Ulss 9 Scaligera (ubicata a Verona in via Valverde), si è tenuta la seduta del Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Nell’occasione sono state presentate le attività svolte dagli enti, con particolare riferimento ai temi della prevenzione, della promozione, dell’assistenza, della sicurezza e della regolarità del lavoro, e sono state illustrate le iniziative e le attività d’informazione, assistenza e formazione svolte dalle parti sociali.

Entro l’anno 2025 è previsto l’avvio del Sinp, il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro, che permetterà a tutti gli enti di vigilanza di accedere alla banca dati delle aziende sottoposte a controlli, con gli esiti degli interventi.

Nel mondo del lavoro gli alti costi sociali, umani ed economici dovuti agli infortuni e alle malattie professionali impongono infatti un nuovo approccio multidisciplinare e una corresponsabilità da parte di tutti, istituzioni e parti sociali. Il percorso comune verso nuovi modi di agire per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro va adeguato ai cambiamenti sempre più rapidi dell’economia, della demografia e dei ritmi di lavoro e alla loro complessità.

Gli interventi di vigilanza e prevenzione effettuati nell’anno 2023 dagli enti di controllo della provincia di Verona sono stati complessivamente 7.745, con il riscontro di un numero elevato di irregolarità contributive da parte di Inps e Inail (oltre il 95% delle aziende controllate) e il riscontro di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte di Spisal e ItL, oltre che di irregolarità del lavoro, per oltre il 57% delle 2mila aziende sottoposte a controllo (oltre l’80% delle irregolarità sono state riscontrate da Itl), che hanno portato anche a 160 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (135 da parte di Itl), in particolare nel settore edile.

L’istituzione di tavoli tecnici di lavoro provinciali con protocolli operativi d’intesa e l’incremento di iniziative con le figure della prevenzione aziendale (medici, responsabili dei servizi di prevenzione, responsabili dei lavoratori per la sicurezza, eccetera) hanno permesso di elevare il livello di prevenzione dei rischi, migliorando le condizioni di lavoro e sostenendo la cultura della prevenzione.

«Al fine di prevenire gli infortuni, le malattie professionali, la irregolarità nel mondo del lavoro, e migliorare le condizioni di lavoro e il benessere di tutti i lavoratori, in un territorio rappresentato da oltre 93mila imprese, costituite prevalentemente da micro e piccole imprese, dove oltre la metà sono imprese individuali, il “patto per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” tra gli enti Istituzionali e le parti sociali, deve necessariamente assicurare un processo di “governance” intersettoriale, con la partecipazione di tutti gli stakeholder, la programmazione dei controlli coordinati ed integrati, e l’implementazione di strategie d’intervento più complesse», spiega il direttore dello Spisal, Stefania Dolci.

«È in questa cornice che si collocano anche gli sforzi congiunti in termini di formazione e quindi di prevenzione», afferma il vicedirettore dell’Inail di Verona, Marco Vesentini, «Il percorso formativo per lavorare in spazi confinati, realizzato in collaborazione con l’Inail e i Vvff, ha rappresentato una svolta nell’approccio alla prevenzione degli incidenti in questo tipo di ambienti. Grazie all’utilizzo di un simulatore brevettato da Inail, abbiamo potuto offrire ai lavoratori una formazione altamente realistica e efficace«.

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