Sociale

Agricoltura e Sanità insieme per il green welfare del futuro

L’agricoltura sta scoprendo negli ultimi anni nuove potenzialità che nel prossimo futuro potranno contribuire a rafforzare le politiche socio-sanitarie e le strategie di inclusione sociale. Le comunità rurali da realtà ad indirizzo esclusivamente economico-produttivo si stanno ritagliando un nuovo ruolo attraverso l’erogazione di servizi alla persona e la creazione di reti sociali. In questo contesto si colloca l’esperienza pilota del Veneto che propone lo sviluppo di un modello di integrazione fra imprese agricole, servizi socio-sanitari, servizi sociali, servizi educativi e di inserimento lavorativo, attraverso la collaborazione fra istituzioni pubbliche, enti e aziende sanitarie, associazioni di categoria e le realtà produttive locali.

Se ne parlerà al convegno dal titolo “La multifunzionalità in agricoltura e le nuove prospettive di Welfare per il territorio. Riflessioni su green care, fattorie didattiche e fattorie sociali in Veneto”, in programma domani all’agriturismo Corte all’Olmo, ubicato a Ca’ di David in via Belfiore 248. L’evento, che rientra nella cornice del Piano di prevenzione regionale “Vivo Bene Veneto” è organizzato dal Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Azienda Ulss 9 Scaligera, Coldiretti Veneto e la Fondazione Campagna Amica.

Il focus dell’evento sarà la condivisione di conoscenze ed esperienze innovative che pongono al centro della riflessione le dinamiche relazionali tra uomo, animali e ambiente, in un’ottica One Welfare. La creazione di un network in grado di connettere Sanità e Agricoltura è un obiettivo ambizioso che mira a sviluppare un sistema di green welfare, in grado di offrire risposte innovative ai bisogni delle comunità, attraverso la valorizzazione delle risorse naturali e umane presenti sul territorio regionale. Fattorie didattiche e fattorie sociali sono contesti ideali nei quali valorizzare l’interazione con gli animali e l’ambiente e per questo motivo possono diventare promotori di azioni di innovazione sociale con importanti ricadute sul sistema socio-sanitario regionale.

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