Politica

Crisi di governo, il sindaco di Cerea Marco Franzoni non intende «firmare in bianco»

Le dimissioni presentate dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi nella giornata nella giornata di giovedì 14 luglio (subito respinte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella), in risposta alla decisione del Movimento 5 stelle – giunta dopo settimane nelle quali hanno tenuto banco i rapporti tesi tra l’attuale premier e il suo predecessore, Giuseppe Conte – di non partecipare al voto di fiducia sul cosiddetto Dl “Aiuti” in programma al Senato, hanno ufficialmente aperto una crisi di governo il cui esito è tuttora incerto.

A distanza di poco undici sindaci hanno firmato una lettera aperta con cui chiedono – in nome della stabilità – che l’esecutivo guidato da Draghi rimanga in carica. Attualmente il documento è stato sottoscritto da circa 1.300 primi cittadini, ma non da quello di Cerea. Marco Franzoni è intervenuto sui social scrivendo: «In queste ore leggo molte prese di posizione rispetto alla scelta di Draghi. Ho deciso di non firmare l’appello sottoscritto da circa un migliaio di sindaci italiani. Semplicemente, io non firmo in bianco».

«I 5 Stelle», attacca Franzoni, «hanno dimostrato di non essere affidabili. Stiamo assistendo a uno spettacolo davvero indegno, di cui è responsabile anche il Pd. Il governo non può rimanere in scacco dei mal di pancia grillini e delle loro guerre interne. Conte, Di Maio e Letta stanno giocando sulla pelle dei cittadini. Ora servono responsabilità e determinazione. Assistere a dibattiti su droga libera, Ius soli e Ddl Zan sono provocazioni inaccettabili. Se verrà data la parola ai cittadini si formerà un nuovo governo, che in questa delicata fase saprà garantire gli obiettivi del Pnrr e sostenere le famiglie e le imprese».

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