Vendemmia, secondo Confagricoltura i rincari tengono a casa i lavoratori dell’Est Europa
I rincari dei carburanti e dei trasporti si fanno sentire anche sulla vendemmia. Secondo Confagricoltura Verona mancano all’appello parecchi lavoratori dai Paesi dell’Est; l’associazione di categoria conferma la particolare difficoltà di reperire braccianti per la vendemmia 2022.
«Già da qualche anno c’è la difficoltà a trovare personale perché tutto è complicato», spiega Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona. «Non ci sono più gli universitari e anche i pensionati, con quota 100, non possono più vendemmiare. E il reddito di cittadinanza non aiuta. Dall’estero, infine, diventa sempre più costoso spostarsi, dati i costi del carburante e i rincari in generale, e perciò anche romeni e polacchi vanno altrove», afferma.
«Poi», aggiunge, «c’è il fatto che in Valpolicella, con la raccolta delle uve da appassimento, che viene svolta interamente a mano, c’è un’enorme necessità di manodopera come in nessun’altra area viticola al mondo, perché altrove utilizzano molto di più la meccanizzazione».
«Quest’anno, peraltro, l’uva è maturata quasi tutta assieme a causa del caldo e quindi servono migliaia di addetti, anche se per fortuna molti imprenditori agricoli si avvalgono di familiari e amici. Bisogna quindi, per il futuro, trovare dei sistemi per far venire i lavoratori da altri Paesi, anche al di fuori del decreto flussi, e semplificare il più possibile le procedure. Vale la pena ricordare che con i voucher era molto più semplice assumere lavoratori per un periodo così ristretto di raccolta e che quel sistema andrebbe reintrodotto, pur con le correzioni che si ritengono opportune», conclude Marchesini.