Cronaca & Attualità

Sanità, firmata un’intesa per la prevenzione degli atti di violenza nelle strutture pubbliche

Nei giorni scorsi il prefetto di Verona, Donato Carfagna, e i direttori generali dell’Azienda Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi e dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Callisto Marco Bravi, hanno sottoscritto – alla presenza dei vertici delle Forze dell’ordine e dei rappresentanti del Comune di Verona e della Provincia – il protocollo operativo d’intesa per il rafforzamento della sicurezza nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche del territorio.

L’iniziativa, che si inquadra nelle previsioni della legge 113 del 16 agosto 2020, nasce dalla necessità di definire e implementare un modello integrato, frutto di una stretta cooperazione tra sistema sanitario e Forze dell’ordine, rivolto a tutelare le persone che lavorano in ambito ospedaliero e nella rete dei servizi territoriali.

Una necessità di cui si sono resi portavoce i vertici delle Aziende sanitarie, al fine di prevenire comportamenti minacciosi o, peggio, violenti nei confronti degli operatori. Un’esigenza che si è coniugata con il forte impulso che il ministro dell’Interno ha dato alla problematica, che si è tradotto in un immediato potenziamento, da parte del questore, dei posti di Polizia attivi presso gli ospedali di Borgo Trento e di Borgo Roma.

L’intesa sottoscritta realizza un importante passo nella direzione indicata dalla legge. Da un lato, infatti, le Aziende si impegnano ad attuare un programma di misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso l’utilizzo di strumenti di video-sorveglianza, di sistemi di teleallarme e di vigilanza diurna e notturna. Dall’altro lato le Forze dell’ordine, oltre ad assicurare l’intervento immediato in caso di episodi violenti, attuano una vigilanza dei presidi in maniera dinamica e, al bisogno, ravvicinata, e anche un controllo da remoto, tramite sistemi di video-sorveglianza e teleallarme nei punti più sensibili (che saranno collegati con le centrali e le sale operative della Polizia di Stato e dei Carabinieri).

Una particolare attenzione è rivolta all’attività di formazione e informazione del personale sanitario, cui potranno contribuire anche le Forze dell’ordine, e a quella di comunicazione all’utenza delle misure, con l’obiettivo di prevenire e gestire in sicurezza le situazioni di potenziale tensione.

«Garantire la sicurezza degli operatori sanitari rappresenta non solo il modo attraverso il quale si assicura un diritto dei lavoratori, ma – come ci ha insegnato da ultimo l’esperienza del Covid – realizza anche le condizioni indispensabili affinché il servizio pubblico sanitario possa svolgersi nel modo più efficiente e sereno a tutela della salute di noi tutti», sottolinea il prefetto Donato Carfagna.

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