Economia

Con l’alta velocità Verona diventerà un nodo logistico di riferimento

Una porta verso l’Europa. Verona si prepara, con l’alta velocità e il quadruplicamento della linea tra Verona e Fortezza, a diventare nodo logistico di riferimento nell’ambito dei trasporti internazionali. Un cambiamento che modificherà il traffico e il territorio scaligero (sia comunale sia provinciale). Il seminario “Alta velocità Verona-Fortezza: Verona come porta verso l’Europa”, organizzato nei giorni scorsi da Euroconference Spa, con il contributo scientifico delle Commissioni Centro studi urbanistici e Trasporti e Viabilità dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, ha fatto il punto sula tematica con esperti del settore.

«Abbiamo collaborato all’organizzazione di questo seminario», esordisce Marco Zandomeneghi, ingegnere e coordinatore/segretario della Commissione Centro studi urbanistici dell’Ordine Ingegneri di Verona e Provincia, «per far conoscere il progetto nella sua complessità, lo stato di avanzamento dei lavori e le prospettive future della nostra città e provincia con la realizzazione della linea ferroviaria dell’alta velocità tra Verona e Fortezza».

All’incontro era presente l’ingegnere Damiano Beschin di Rfi (Rete ferroviaria italiana), che ha sottolineato l’importanza degli interventi di potenziamento previsti per il quadruplicamento della Fortezza–Verona, opera ritenuta di rilevanza strategica perché complementare alla futura galleria di base del Brennero che, una volta a regime, garantirà un incremento della capacità della linea stimato in più di 400 treni al giorno.

Dal punto di vista tecnico, il seminario è stato l’occasione per fare un focus sulle opere civili che fanno parte del progetto a partire dall’interramento di una porzione della linea ferroviaria, che interessa il Comune di Verona, alla realizzazione della nuova stazione di S. Massimo. Questa infrastruttura andrà a collegarsi direttamente alla galleria di base del Brennero, definendo un tassello fondamentale del collegamento tra Verona e Monaco.

«La tratta ad alta velocità Verona-Fortezza è un collegamento che rafforza ulteriormente i legami di Verona con le grandi città europee», afferma il presidente di Consorzio Zai e Unione Interporti ha dichiarato, Matteo Gasparato.

«La nuova connessione», osserva, «promuoverà la competitività dell’Interporto Quadrante Europa di Verona e contribuirà a consolidare la sua posizione di hub logistico di riferimento nell’ambito dei trasporti internazionali. La nostra città ha una rilevanza cruciale come polo logistico centrale, posizionato strategicamente sui tre principali corridoi di rete transeuropea (Ten-T). Il nuovo collegamento con il Brennero è un grande tassello che si aggiunge ad una serie di importanti interventi terminalistici di ultimo miglio in corso in vari Interporti del Nord Italia – come Bergamo, Brescia e Milano – sotto la supervisione di Rfi».

Gasparato ha poi sottolineato come tali miglioramenti infrastrutturali riducano significativamente la necessità di istituire nuovi interporti, poiché andrebbero a potenziare l’efficienza complessiva del sistema logistico. «L’alta velocità», spiega, «permetterà di raggiungere le destinazioni dell’Europa centrale in minor tempo, riducendo significativamente le tempistiche di trasporto ed efficientando le operazioni di distribuzione. Verona vuole mantenere i primi posti della classifica degli Interporti europei, ponendosi come polo attrattivo per futuri investimenti».

La vicepresidente Autostrada del Brennero, Alessia Rotta, ha illustrato come l’Autostrada del Brennero, con i suoi 314 chilometri dal Brennero a Modena rappresenti solo il 5% della rete autostradale italiana, ma sia sicuramente una delle più importanti. «Dal Brennero», evidenzia, «transita circa il 10,5% dell’intero import-export nazionale e ogni anno è attraversata da 70 milioni di veicoli. Per ridurre l’impatto ambientale e garantire al contempo alti standard di sicurezza, la società ha adottato soluzioni ingegneristiche all’avanguardia e negli anni materiali performanti e rispettosi dell’ambiente. L’intero insieme di questi e altri interventi (il progetto di ristrutturazione in chiave green delle aree di servizio, la realizzazione della terza corsia senza consumo di suolo e della terza corsia dinamica ad esempio) sono compresi nel piano da 7,2 miliardi di investimenti con cui Autostrada del Brennero punta a trasformare l’A22 nel primo “green corridor” europeo».

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