Legnago, l’Anpi chiude i propri incontri autunnali parlando delle esecuzioni sommarie durante la “Grande Guerra”
Mercoledì 17 novembre, alle 20.45, presso la sala civica comunale di Legnago i ricercatori storici Irene Guerrini e Marco Pluviano hanno presentato il volume dal titolo “Fucilati senza un processo – Le esecuzioni sommarie nella Prima guerra mondiale”. L’incontro, moderato da Nicola Pavanello, ha rappresentato la conclusione del ciclo autunnale degli appuntamenti organizzati dalla sezione Anpi di Legnago e del Basso veronese, presieduta da Giacomo Segantini, che domenica 21 novembre celebrerà il proprio congresso locale.
Nell’ambito dell’incontro, gli autori del volume hanno inquadrato il tema dell’applicazione della pena di morte durante la “Grande Guerra”, e in particolare delle esecuzioni sommarie e delle decimazioni, nel più ampio contesto dell’esperienza bellica e della repressione politica condotta dai governi italiani nei cinquant’anni che precedettero l’avvento del fascismo. Guerrini e Pluviano, nella stesura del volume, sono stati ispirati da una busta con un sigillo di ceralacca, da loro rinvenuta nell’ambito di una ricerca al Museo del Risorgimento di Milano, con sopra la dicitura “Da aprirsi solo previa autorizzazione del direttore del Museo”: all’interno, la busta conteneva una serie di “veline” sulle modalità in cui agì la giustizia militare nel periodo del primo conflitto mondiale, sull’applicazione del potere di mandare a morte i soldati italiani, già previsto dal Codice penale militare e ampliato dai bandi e dalle circolari emesse dal “Comando Supremo”, allora guidato dal generale Cadorna.
Illustrando i risultati di una ricerca sulla quantità di fucilazioni che vi furono sul fronte italiano tra il 1916 e il 1917, e su quante di esse avvennero senza un processo, la riflessione dei due ricercatori storici si è focalizzata principalmente sui motivi per i quali, nel corso della Prima guerra mondiale, l’esercito italiano fu quello che fucilò il maggior numero di propri soldati.
Guerrini e Pluviano, nel corso dell’incontro, hanno successivamente approfondito alcuni aspetti più ampi riguardo all’esperienza bellica dei soldati italiani: il modo in cui trascorreva la vita quotidiana al fronte, la gestione delle truppe da parte di coloro che avevano il compito di comandare le operazioni, e ancora la coesistenza delle convinzioni pacifiste di molti soldati italiani con la “cultura di guerra” e con i massacri di guerra a livello globale. I due autori sono stati coadiuvati da Monica Binotto, volontaria del centro antiviolenza “Legnago donna” con la passione per la storia e la lettura, che ha letto alcuni frammenti del loro libro.