Legnago, “il Pagellone” del Consiglio comunale del 28 novembre 2022
Lunedì sera. Fine novembre. Ora di cena. Trittico perfetto per rendere particolarmente antipatica la convocazione di un Consiglio comunale. Sarà per questo che, nonostante la carne al fuoco non sia poca (da qui, ad esempio, l’anticipazione dell’inizio dei lavori), l’assemblea non diventa una maratona, e gli interventi – specie tra i banchi della maggioranza – non abbondano. Ma, come è normale che sia, ci ha pensato l’opposizione ad animare la serata…
Diego Porfido – 7,5: Era da un po’ che l’ex enfant prodige del centrosinistra “sonnecchiava”, e rivederlo quindi lancia in resta a trascinare i suoi è stato un piacere. Perché la democrazia, anche quella comunale, ha bisogno di un’opposizione che sappia pungolare nel modo giusto chi ha in mano le redini della città. E ieri sera, il capogruppo “futurista” ha fatto il suo. PARTECIPATIVO
Graziano Lorenzetti – 7: Limitato dalla presenza da remoto, il sindaco riesce comunque a battagliare quando serve, specie nei diversi “corpo a corpo” con Tebon. STOICO
Simone Tebon – 7: Quando riesce a pungere senza sbracare, è giusto riconoscerglielo. Lo facciamo prontamente. PONDERATO
Orietta Bertolaso – 6/7: Se nel centrosinistra c’è Silvia Baraldi (ieri sera assente) ad essere dotata di artigli, nel campo della maggioranza questo ruolo spetta senz’altro all’assessore alle Politiche sociali, che non disdegna la tenzone verbale, e sa difendersi attaccando, tirando fuori le unghie quando serve. GUARDIOLIANA
Michele Masin – 5/6: Chi scrive non nasconde stima e amicizia per “il più destrorso dei sinistri” (così lo facciamo pure arrabbiare), anzi condividendone spesso le idee “macro”. Sul “micro”, però, gli manca ancora un po’ di sprint. Qualcuno dice che è perché siede dalla parte sbagliata. Noi, più semplicemente, pensiamo sia colpa di una certa timidezza, che lo invitiamo a sconfiggere. TITUBANTE
Luigina Zappon – 5,5: Qui, invece, non si tratta di timidezza, ma di non abitudine ai ritmi della sala consiliare. Ma il bagaglio politico-culturale è enorme, e ben presto saprà tradurlo anche praticamente. DISABITUATA