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Eliana Liotta presenta al Centro Ambientale Archeologico “La vita non è una corsa”

Domenica 5 maggio, alle 17.30, “La Cura Sono Io” torna nel legnaghese assieme alla giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica Eliana Liotta, da sempre vicina all’associazione scaligera, trasformatasi quest’anno in impresa sociale senza scopo di lucro. L’occasione è la presentazione de “La vita non è una corsa” (edito da La nave di Teseo), il nuovo saggio realizzato da Liotta in collaborazione con gli specialisti dell’Università e dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

A dialogare con l’autrice – che disegna un percorso di soste possibili, immaginando l’esistenza come una passeggiata, in cui soffermarsi ogni tanto – sarà la fondatrice e vicepresidente de “La Cura Sono Io”, Maria Teresa Ferrari, affiancata da Sandra Ceriani che leggerà alcuni brani del libro.

L’evento, che si terrà a Legnago al Centro Ambientale Archeologico (ubicato in via Enrico Fermi 10), può vantare il patrocinio del Comune di Legnago, della Fondazione Fioroni, del distretto di Legnago di APIndustria ConfimiVerona, di APIDonne e di Ewmd. Non mancherà un brindisi, naturalmente con vino biologico, offerta dalla cantina “Le Carezze”.

Le pause sono la chiave, l’unica, per ritrovare energia e sono anche la strada per sperare di vivere bene e a lungo. Dosarle può ridurre il rischio di cancro, di infarti, di diabete, di demenze. Può regalare creatività, puntellare la memoria, proteggere dalle decisioni avventate. Allontanare la stanchezza e l’ansia. In certi casi rendere magri, spesso sereni, perfino più giovani. “La vita non è una corsa” raccoglie i più affidabili pareri scientifici, con esempi pratici e consigli adatti a tutti, per realizzare su di sé il cambiamento più bello: la rivoluzione della felicità.

L’autrice individua, con un team di neuroscienziati, endocrinologi, gastroenterologi, psicologi, medici del sonno e fisiatri, quattro tipi di soste fondamentali: le pause secondo natura (previste, cioè, dai nostri bioritmi, dal sonno al digiuno); le pause dei pensieri lenti, che sono quelli delle valutazioni meditate e che passano per la ricerca di un equilibrio tra lavoro e privato, per il distacco dai dispositivi elettronici o per il tentativo di appartenere a qualcosa di più grande, un ideale, il pianeta, il volontariato; le pause sentimentali, che costruiscono i nostri legami con gli altri, il fondamento vero della felicità e anche della salute fisica; le pause non negoziabili, personalissime, a cui non si dovrebbe mai rinunciare.

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