Politica

Acque Veronesi, a Forza Italia non piace il nuovo Cda

«Con le recenti nomine del nuovo Consiglio di amministrazione di Acque Veronesi, l’ampio territorio della provincia di Verona è stato sacrificato al fine di tenere in piedi gli equilibri precari di Palazzo Barbieri. Parliamo di una fetta di territorio ampia che, dalla Bassa Veronese alla Lessinia, presenta peculiarità e necessità differenti le quali richiedono figure competenti e formate, e non uomini e donne che sono pura espressione del compromesso politico. Assistiamo, invece, all’ennesima distribuzione di “poltrone” da parte dell’Amministrazione Sboarina per accontentare gli “amici”, piuttosto che coinvolgere gli amministratori locali che conoscono nel dettaglio le esigenze dei territori ove operano».

Così Claudio Melotti, coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Bosco Chiesanuova, commentando il rinnovo del Cda della società partecipata che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio scaligero che, tra le altre cose, è passato da tre a cinque componenti.

«Forza Italia – prosegue il leader provinciale degli “azzurri” – avrebbe accettato di portare il numero dei consiglieri del cda di Acque Veronesi da tre a cinque, se questi fossero stati reale espressione dei territori della provincia e non uno scambio di incarichi in nome di accordi politici. Faccio un mio personale in bocca al lupo al presidente Mantovanelli il quale, per quanto abbia ben amministrato fino ad oggi, si trova adesso a fronteggiare la doppia sfida di dover rispondere alle complesse esigenze di un territorio molto ampio, coadiuvato però da persone che, oltre a non aver la minima competenza in materia, non conoscono per niente i reali problemi della provincia di Verona».

Sulla stessa lunghezza d’onda Aberto Bozza, consigliere regionale di Forza Italia, che evidenzia come «ancora una volta dobbiamo anche registrare come i nostri suggerimenti costruttivi e meritori non siano minimamente considerati da chi oggi amministra Palazzo Barbieri a Verona e che in questa occasione entra a gamba tesa in un equilibrio provinciale incurante dei bisogni del territorio. Pazienza, noi continueremo coerenti e con dignità nel nostro percorso che ancora una volta ci vede distanti dalle logiche di Sboarina che ci hanno costretti nello scorso ottobre ad una presa di posizione che oggi ribadiamo con più convinzione ancora».

«Per accontentare un socio, il “socio Verona”, si è persa l’occasione di valorizzare qualcuno del territorio, in modo da dare allo stesso il giusto riconoscimento, in particolare alla Pianura, che manca da anni di interventi strutturali sulla rete idrica, quando non addirittura di mancanza totale della stessa. Questa mancata rappresentatività locale avrebbe potuto essere la garanzia dell’attenzione alle esigenze e dei problemi di tanti cittadini», ha concluso Roberto Donà, coordinatore dei forzisti per Legnago.

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