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Legnago, l’evento “Vite spezzate” farà luce sulle violenze ai danni delle donne incinte

Nel pomeriggio di domani, alle 17.30, la Fondazione Fioroni – all’interno della Sala Orientale del proprio museo, ubicato in via Giacomo Matteotti 39 – ospiterà l’evento intitolato “Vite spezzate”, organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23). All’iniziativa, che può vantare il patrocinio della commissione Pari opportunità comunale, aderiscono le parrocchie della vicaria di Legnago, il Consultorio familiare locale e il Centro italiano femminile.

“Vite spezzate” fa luce su una realtà di cui non si parla molto, ovvero quella riguardante la violenza perpetrata nei confronti delle donne incinte. I partecipanti ascolteranno le testimonianze di donne vittime di violenza dalla voce narrante di Ottavia Merlin. Donne incinte costrette ad abortire dai genitori, dal fidanzato, dal marito, dai datori di lavoro, dalla criminalità organizzata; tra queste toccanti e tragiche storie c’è anche quella di una ragazza figlia di un mafioso.

Ci sarà inoltre spazio per i contributi dell’avvocato per i diritti umani Laila Simoncelli, che approfondirà il reato di violenza riproduttiva, e di Andrea Mazzi, animatore generale famiglia e vita della Comunità Papa Giovanni XXIII, che parlerà dell’attività a sostegno delle donne che chiedono aiuto perché in gravidanza.

I terribili casi di cronaca ed i femminicidi, da tempo, hanno sfatato il pregiudizio che la gravidanza costituisca, in qualche modo, una protezione nei confronti dell’abuso; i dati che arrivano al numero verde della Comunità Papa Giovanni XXIII dimostrano, invece, con inequivocabile chiarezza che la violenza non risparmia affatto questa fase e che essa può cominciare, o inasprirsi, proprio in tale periodo (si pensi al terribile caso della giovanissima mamma Giulia Tramontano).

«Lo stile della nostra Comunità nei confronti delle persone in difficoltà», spiega Anna Francioli, neo responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII per la zona Veneto Ovest, «è quello dell’incontro, dell’ascolto, per condividere la loro sofferenza, ma anche per essere voce di chi non ha voce e cercare insieme una soluzione. Lo facciamo anche con le donne che si trovano ad affrontare una gravidanza e che chiedono aiuto telefonando al numero verde 800.035.036. Mi auguro che questo incontro possa toccare i cuori di tante persone e contribuire ad acquisire una nuova consapevolezza su questi temi».

«Come commissione Pari opportunità», sottolinea la presidente Caterina Stella, «abbiamo accolto con grande piacere la proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni siamo impegnati nella sensibilizzazione, nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere ma non avevamo mai trattato il problema con riferimento specifico alla gravidanza. Purtroppo i fatti recenti, e i dati delle richieste di aiuto, denotano abusi fisici e psicologici anche e soprattutto in questa fase della vita della donna, una realtà inaccettabile e che richiede un intervento urgente. Grazie per averci coinvolto».

«Sono vicina a tutte quelle donne in gravidanza che hanno subito violenze, una piaga grave e di cui non si parla abbastanza. Faccio i miei complimenti alla Comunità Papa Giovanni XXIII per affrontare un tema così delicato e per l’impegno a sostegno delle vittime di violenza», afferma Nadia Zanini, consigliera comunale con delega alle Pari opportunità.

Nelle province di Verona e Vicenza la Comunità Papa Giovanni XXIII conta trenta strutture di accoglienza (diciannove di esse sono case famiglia). L’associazione è presente all’interno del carcere scaligero e di quello vicentino; a livello territoriale partecipa ai tavoli piani di zona delle Aulss di riferimento.

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